Fattori predittivi della risposta all’immunoterapia nel tumore della mammella triplo negativo

Uno studio di Fondazione Michelangelo, e CRUK Institute di Cambridge dimostra che l’organizzazione spaziale e l’interazione tra tumore e diversi tipi cellulari influenza in modo determinante l’effetto del blocco dei checkpoint immunitari
Olaparib nel tumore mammario metastatico HER-2 negativo con mutazioni di BRCA

Olaparib aumenta in maniera significativa la sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto alla chemioterapia, soprattutto in prima linea
L’apprendimento federato per predire la risposta alla chemioterapia nel tumore mammario triplo negativo

Questo modello multicentrico di apprendimento automatico migliora la performance dei modelli locali nel prevedere la risposta alla chemioterapia neoadiuvante nel tumore mammario triplo negativo
Fondazione Michelangelo al San Antonio Breast Cancer Symposium

Gli esperti e i dati della Fondazione in importanti sessioni educazionali per condividere conoscenze sul ruolo della terapia neoadiuvante e dell’imaging con citometria di massa nel tumore mammario
Tumore al seno triplo negativo, le nuove opzioni di terapia e le strategie future

Un lavoro promosso e guidato da ricercatori di Fondazione Michelangelo e Fondazione Gianni Bonadonna delinea lo stato dell’arte delle cure del tumore al seno triplo negativo
Tumore mammario HER2+ e ER+, buoni risultati con trastuzumab, pertuzumab e palbociclib

Il trial NA-PHER2 coordinato da Fondazione Michelangelo ne dimostra l’efficacia in terapia neoadiuvante, con un effetto evidente sul Ki67
Tumore mammario triplo negativo, nuovi dati dallo studio NeoTRIP di Fondazione Michelangelo

L’aggiunta di atezolizumab alla terapia neoadiuvante con carboplatino e nab-paclitaxel non aumenta il tasso di remissione patologica completa, che è influenzata soprattutto dall’espressione di PD-L1
Tumore mammario, un meccanismo per superare la resistenza a terapie endocrine e farmaci anti-ER e anti-HER2

L’inibizione di CDK4/6 con palbociclib, in aggiunta alla terapia neoadiuvante con fulvestrant, trastuzumab e pertuzumab, induce senescenza cellulare: nuovi dati da uno studio di Fondazione Michelangelo