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Gli effetti di pertuzumab in terapia neoadiuvante e adiuvante nel tumore mammario HER2- positivo precoce

L’analisi finale del trial PEONY conferma benefici per la terapia neoadiuvante e adiuvante con pertuzumab, trastuzumab e docetaxel in pazienti con tumore mammario HER2+ in fase iniziale

Il doppio blocco di HER con trastuzumab e pertuzumab nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale conferma di avere un rapporto beneficio/rischio positivo nell’analisi finale dello studio randomizzato di fase III PEONY, pubblicato di recente su Nature Communications.

Lo studio PEONY è un trial di fase III randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo condotto per confrontare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dell’aggiunta di pertuzumab a trastuzumab e docetaxel in un contesto neoadiuvante e adiuvante in 329 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale o localmente avanzato. Le pazienti sono state randomizzate a ricevere pertuzumab oppure placebo in terapia neoadiuvante con trastuzumab e docetaxel, seguito da una terapia adiuvante con 5-fluorouracile, epirubicina e ciclofosfamide, quindi pertuzumab oppure placebo con trastuzumab fino a una recidiva della malattia o alla comparsa di una tossicità inaccettabile, per un massimo di 1 anno. L’analisi finale dell’efficacia a lungo termine a 3 e 5 anni del trial PEONY include i dati relativi al periodo di trattamento adiuvante, al periodo di trattamento complessivo e al periodo di follow-up libero da terapia, nonché gli endpoint secondari ovvero la sopravvivenza libera da eventi, la sopravvivenza libera da malattia, la sopravvivenza globale e la sicurezza. Sia i tassi di sopravvivenza libera da eventi che quelli di sopravvivenza libera da malattia a 3 e 5 anni sono risultati più elevati nel gruppo trattato con pertuzumab rispetto al gruppo placebo: le stime di sopravvivenza libera da eventi a 5 anni sono dell’84,8% con pertuzumab e del 73,7% con placebo, i tassi di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni sono rispettivamente dell’86,0% e del 75,0%. Con pertuzumab si è osservata anche una tendenza positiva verso un miglioramento della sopravvivenza globale rispetto al placebo, mentre i dati di sicurezza sono in linea con il profilo di sicurezza noto di pertuzumab e risultano in genere comparabili tra i due diversi gruppi. «Nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in stadio iniziale o localmente avanzato, l’entità del vantaggio clinico e il profilo di sicurezza accettabile di PEONY confermano il rapporto beneficio/rischio positivo della doppia terapia neoadiuvante/adiuvante con pertuzumab-trastuzumab, andando ad aggiungersi al complesso di evidenze per il suo utilizzo precoce, indipendentemente dal momento dell’intervento», concludono gli autori.

Gli effetti di pertuzumab in terapia neoadiuvante e adiuvante nel tumore mammario HER2- positivo precoce

L’analisi finale del trial PEONY conferma benefici per la terapia neoadiuvante e adiuvante con pertuzumab, trastuzumab e docetaxel in pazienti con tumore mammario HER2+ in fase iniziale

Il doppio blocco di HER con trastuzumab e pertuzumab nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale conferma di avere un rapporto beneficio/rischio positivo nell’analisi finale dello studio randomizzato di fase III PEONY, pubblicato di recente su Nature Communications.

Lo studio PEONY è un trial di fase III randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo condotto per confrontare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dell’aggiunta di pertuzumab a trastuzumab e docetaxel in un contesto neoadiuvante e adiuvante in 329 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale o localmente avanzato. Le pazienti sono state randomizzate a ricevere pertuzumab oppure placebo in terapia neoadiuvante con trastuzumab e docetaxel, seguito da una terapia adiuvante con 5-fluorouracile, epirubicina e ciclofosfamide, quindi pertuzumab oppure placebo con trastuzumab fino a una recidiva della malattia o alla comparsa di una tossicità inaccettabile, per un massimo di 1 anno. L’analisi finale dell’efficacia a lungo termine a 3 e 5 anni del trial PEONY include i dati relativi al periodo di trattamento adiuvante, al periodo di trattamento complessivo e al periodo di follow-up libero da terapia, nonché gli endpoint secondari ovvero la sopravvivenza libera da eventi, la sopravvivenza libera da malattia, la sopravvivenza globale e la sicurezza. Sia i tassi di sopravvivenza libera da eventi che quelli di sopravvivenza libera da malattia a 3 e 5 anni sono risultati più elevati nel gruppo trattato con pertuzumab rispetto al gruppo placebo: le stime di sopravvivenza libera da eventi a 5 anni sono dell’84,8% con pertuzumab e del 73,7% con placebo, i tassi di sopravvivenza libera da malattia a 5 anni sono rispettivamente dell’86,0% e del 75,0%. Con pertuzumab si è osservata anche una tendenza positiva verso un miglioramento della sopravvivenza globale rispetto al placebo, mentre i dati di sicurezza sono in linea con il profilo di sicurezza noto di pertuzumab e risultano in genere comparabili tra i due diversi gruppi. «Nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in stadio iniziale o localmente avanzato, l’entità del vantaggio clinico e il profilo di sicurezza accettabile di PEONY confermano il rapporto beneficio/rischio positivo della doppia terapia neoadiuvante/adiuvante con pertuzumab-trastuzumab, andando ad aggiungersi al complesso di evidenze per il suo utilizzo precoce, indipendentemente dal momento dell’intervento», concludono gli autori.