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In memoria di Pinuccia Valagussa

Con la scomparsa di Pinuccia Valagussa, co-fondatrice di Fondazione Michelangelo, il mondo della medicina perde uno dei grandi personaggi del nucleo fondativo di una stagione irripetibile dell’oncologia clinica moderna

Pinuccia Valagussa è morta improvvisamente lunedì 29 aprile 2024. Con lei è uscito di scena uno dei grandi personaggi del nucleo fondativo di una stagione irripetibile della medicina oncologica moderna.

Approdata all’Istituto dei Tumori come crocerossina, Pinuccia Valagussa ha da subito collaborato con Gianni Bonadonna e dato vita e corpo a ricerche fondamentali su malattia di Hodgkin e linfomi, sul principio della terapia adiuvante nel carcinoma mammario operabile, sul ruolo della terapia medica come premessa neoadiuvante alla chirurgia della mammella.

Pinuccia Valagussa è a molti nota come una grande statistica clinica. L’analisi statistica era solo una delle sue innumerevoli competenze come ricercatrice. All’eccezionale intelligenza analitica Pinuccia Valagussa univa una capacità organizzativa formidabile, l’energia e l’imprenditorialità che permisero di costruire e rendere efficaci e invidiate nel mondo realtà come l’ufficio operativo delle terapie controllate in anni nei quali ben pochi sapevano che cosa comportasse la conduzione di studi clinici controllati. Pinuccia Valagussa manteneva archivi accurati di tutti gli studi generati da Gianni Bonadonna e dal team dei ricercatori che a lui si associarono all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, superando con lode audit e visite di verifica internazionali su progetti che spesso per la prima volta venivano finanziati in Italia. Pinuccia Valagussa contribuiva al disegno di studi clinici con la saggezza di una veterana e una visione d’insieme dei problemi pratici e li rendeva possibili con determinazione incrollabile e assoluto rigore metodologico ed etico e con una capacità analitica impareggiabile con cui arrivava a mettere a punto ogni dettaglio.

Tutte doti che ha convogliato nelle attività della Fondazione Michelangelo, da lei promossa come co-fondatrice nel 1999. Con la Fondazione, Pinuccia Valagussa ha traghettato in ambito internazionale la ricerca oncologica di Gianni Bonadonna e dei suoi collaboratori, adeguandosi a un mondo della ricerca nel quale i confini nazionali avevano sempre meno senso.

Di natura schiva e di poche parole, Pinuccia Valagussa, che la sorte aveva portato a neppure iniziare gli studi universitari, è stata Editore di libri di medicina sui quali si sono formate generazioni di oncologi moderni, ed è apparsa con pieno merito per oltre 50 anni come autrice in un numero sterminato di pubblicazioni scientifiche su riviste che dettano il passo della medicina in tutti gli ospedali del mondo. GRAZIE PINUCCIA.

In memoria di Pinuccia Valagussa

Con la scomparsa di Pinuccia Valagussa, co-fondatrice di Fondazione Michelangelo, il mondo della medicina perde uno dei grandi personaggi del nucleo fondativo di una stagione irripetibile dell’oncologia clinica moderna

Pinuccia Valagussa è morta improvvisamente lunedì 29 aprile 2024. Con lei è uscito di scena uno dei grandi personaggi del nucleo fondativo di una stagione irripetibile della medicina oncologica moderna.

Approdata all’Istituto dei Tumori come crocerossina, Pinuccia Valagussa ha da subito collaborato con Gianni Bonadonna e dato vita e corpo a ricerche fondamentali su malattia di Hodgkin e linfomi, sul principio della terapia adiuvante nel carcinoma mammario operabile, sul ruolo della terapia medica come premessa neoadiuvante alla chirurgia della mammella.

Pinuccia Valagussa è a molti nota come una grande statistica clinica. L’analisi statistica era solo una delle sue innumerevoli competenze come ricercatrice. All’eccezionale intelligenza analitica Pinuccia Valagussa univa una capacità organizzativa formidabile, l’energia e l’imprenditorialità che permisero di costruire e rendere efficaci e invidiate nel mondo realtà come l’ufficio operativo delle terapie controllate in anni nei quali ben pochi sapevano che cosa comportasse la conduzione di studi clinici controllati. Pinuccia Valagussa manteneva archivi accurati di tutti gli studi generati da Gianni Bonadonna e dal team dei ricercatori che a lui si associarono all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, superando con lode audit e visite di verifica internazionali su progetti che spesso per la prima volta venivano finanziati in Italia. Pinuccia Valagussa contribuiva al disegno di studi clinici con la saggezza di una veterana e una visione d’insieme dei problemi pratici e li rendeva possibili con determinazione incrollabile e assoluto rigore metodologico ed etico e con una capacità analitica impareggiabile con cui arrivava a mettere a punto ogni dettaglio.

Tutte doti che ha convogliato nelle attività della Fondazione Michelangelo, da lei promossa come co-fondatrice nel 1999. Con la Fondazione, Pinuccia Valagussa ha traghettato in ambito internazionale la ricerca oncologica di Gianni Bonadonna e dei suoi collaboratori, adeguandosi a un mondo della ricerca nel quale i confini nazionali avevano sempre meno senso.

Di natura schiva e di poche parole, Pinuccia Valagussa, che la sorte aveva portato a neppure iniziare gli studi universitari, è stata Editore di libri di medicina sui quali si sono formate generazioni di oncologi moderni, ed è apparsa con pieno merito per oltre 50 anni come autrice in un numero sterminato di pubblicazioni scientifiche su riviste che dettano il passo della medicina in tutti gli ospedali del mondo. GRAZIE PINUCCIA.